lunedì 28 dicembre 2009

"Don Carlos e quelle contestazioni a Pavarotti"


Ricordo bene il Don Carlos alla Scala di Milano, anche se con sentimenti contrastanti: con tristezza perché lo spettacolo fu rovinato da contestazioni all’indirizzo di Luciano Pavarotti per un piccolo incidente occorsogli nel secondo atto (cosa che fu ampliata nei resoconti dei giornali del giorno dopo), ma anche con enorme gioia, perché segnò l’inizio di una mia bellissima e proficua collaborazione con il grande tenore, che ricordo con immensa ammirazione e affetto. Lo scorso ottobre lo abbiamo festeggiato e ricordato al Teatro Comunale di Bologna, in un concerto bello e commovente.

Grazia, 28 dicembre 2009

"Manon Lescaut e un'oca davvero intonata"


Ho partecipato a molte produzioni di Manon Lescaut: il capolavoro di Giacomo Puccini è un’opera che amo particolarmente per la bellezza e la complessità del personaggio femminile. Il primo ricordo associato a Manon Lescaut è quello del debutto a Torre del Lago (Lucca), dove il pubblico chiese il bis dell’aria In quelle trine morbide. Quella sera fu molto divertente l’entrata in scena: il palco infatti è costruito sul lago di Massaciuccoli, un posto bellissimo ma frequentato da una colorita fauna locale come oche e anatre. Nel primo atto ebbi il grande piacere di duettare oltre che col tenore, anche con un’oca che cantava a tempo perfetto di musica.

Grazia, 23 dicembre 2009

lunedì 21 dicembre 2009

"Francesca da Rimini e un bacio lunghissimo"


"Francesca da Rimini è uno dei ruoli più difficili del repertorio sopranile, ma anche uno dei più belli e sensuali. Fino a ora ho interpretato due stupende edizioni di quest’opera; durante quella cantata al teatro Sferisterio di Macerata è stato registrato un video molto bello, che contiene anche il bacio più lungo mai visto in scena: ben 45 secondi! Il pubblico lo ha paragonato a quello tra Ingrid Bergman e Cary Grant nel film Notorius di Hitchkook. Per mia fortuna l’uomo che ho baciato era in realtà mio marito, Fabio Armiliato"

Grazia, 21 dicembre 2009

sabato 19 dicembre 2009

"Casta Diva e un cellulare che non doveva suonare"


"Il debutto in Norma è stato uno dei momenti più importanti ed emozionanti della mia vita. Fu un grande trionfo nonostante all’inizio della celeberrima aria Casta Diva qualcuno avesse tentato di rovinare tutto facendo suonare un cellulare. Ricordo che in un lampo, spalancando gli occhi, decisi che non mi sarei fermata e non avrei dato la soddisfazione a nessuno di rovinare quella mia prima così importante. Alla fine dell’aria il pubblico si alzò in piedi in un’ovazione: per l’esecuzione, ma soprattutto per il sangue freddo!"

Grazia, 18 dicembre 2009

venerdì 18 dicembre 2009

Daniela Dessì ospite della settimana sul blog di Grazia!


Da oggi Daniela Dessì è l'ospite settimanale del blog della rivista Grazia. Si annunciano quindi interventi davvero succosi, visto che il sito già annuncia che ci racconterà qualche momento speciale della sua lunga carriera nelle opere di tutto il mondo. Stiamo anche cercando di farci dire qualcosa su Zeffirelli e su quanto sta accadendo in questi giorni, vedremo.

"Caro Franco, te le canto io!" (intervista a Chi)

Ecco l'intervista uscita nel numero 51 del settimanale Chi (ancora in edicola):



Buona lettura!!!

sabato 12 dicembre 2009

"Per Traviata serve la voce non la taglia 42"

Ecco l'intervista uscita su La Gazzetta del Mezzogiorno di sabato 12 dicembre 2009:


Buona lettura!!!

giovedì 10 dicembre 2009

"Sui commenti di Zeffirelli stendo un velo pietoso"


Roma, 10 dic. - (Adnkronos) - ''Avrei cantato molto volentieri 'La Traviata' all'Opera di Roma, ma Zeffirelli e' intervenuto anche su cose che non gli competono...''. Cosi' Daniela Dessi' commenta all'ADNKRONOS il forfait che il celebre soprano insieme con il marito Fabio Armiliato, star attese sul palcoscenico del Costanzi per il capolavoro verdiano, hanno dato ''per un insieme di circostanze -si legge nella nota della Fondazione lirica capitolina- legate alle scelte compiute nelle regie degli allestimenti''.

''Sui suoi commenti sulla mia vocalita' stendo un velo pietoso'', dice la Dessi' a proposito di quanto affermato oggi da Franco Zeffirelli nel corso della conferenza stampa di presentazione della 'Traviata'. ''Non sono cose che gli competono, i giudizi sulla vocalita' sono di competenza del direttore d'orchestra e non del regista. Ascolteremo le registrazioni della conferenza stampa e, se i miei avvocati lo riterranno opportuno, passeremo alle vie legali. La mia vocalita' e' a posto e lo dimostrano i successi recenti e il premio Abbiati appena vinto. Mi dispiace che le cose siano andate cosi' -aggiunge- avevamo studiato questo progetto con il maestro Gelmetti, e l'intenzione era di fare una 'Traviata' con una voce da soprano lirico, come ai tempi della Tebaldi o della Callas, invece che farla cantare a un soprano leggero. Visto come sono andate le cose, non me la sentivo di fare il 'Falstaff' di gennaio''.

''Quanto al fisico -conclude la Dessi' con ironia- sono alta un metro e settanta e peso 65 chili. C'e' chi mi considera una bella donna, io ho comunque un marito che tiene a me e mi cura e al quale io tengo e che curo''.
''Non mi aspettavo questi attacchi frontali da Zeffirelli -dice il tenore Fabio Armiliato all'ADNKRONOS- Aveva gia' contestato anche me per 'I Pagliacci' dello scorso maggio perche' mi considerava inadatto per il ruolo di Canio per il mio fisico a suo dire 'educato e aristocratico'. E io, per evitare lo scontro, mi ero ritirato''.

Armiliato, che forma con la moglie Daniela Dessi' una coppia nello spettacolo e nella vita, assicura: ''Con l'Opera di Roma abbiamo un solido rapporto da sempre e torneremo a cantarci. Per 'La Traviata' pero', dopo che e' stata contestata Daniela ho rinunciato anch'io. Il progetto -spiega il tenore, reduce dal successo della 'Turandot' al Petruzzelli di Bari- nasceva in un certo modo e non aveva senso che io partecipassi senza Daniela''.


http://www.libero-news.it/adnkronos/view/240580


http://www.libero-news.it/adnkronos/view/240582

"Zeffirelli furioso: insulti a giornalisti e alla Dessì per «La Traviata»"

Ecco quanto uscito sul Corriere della Sera dopo la conferenza stampa sulla Traviata prevista a Roma la prossima settimana. Ogni commento credo sia inutile...

ROMA - Lo Zeffirelli furioso, contro tutti, giornalisti ed artisti noti ed apprezzati. Conferenza stampa movimentata quella che si è svolta al Teatro dell’Opera per presentare «La Traviata» di Verdi, dal 18 dicembre al Teatro Costanzi, ultimo spettacolo della stagione. Le star sul palco dovevano essere Daniela Dessì e il marito Fabio Armiliato, ma è arrivato il forfait «per un insieme di circostanze legate alle scelte compiute nelle regie degli allestimenti». Anzi, la Dessì ha declinato anche la prossima regia di Zeffirelli, il Falstaff.

«LA DESSI' E’ UNA SIGNORA BEN PIAZZATA» - La rottura è chiara e Zeffirelli prima la imputa a ragioni vocali. «La Dessì non fa Falstaff? Beh mi spiace - commenta Zeffirelli - Quanto alla Traviata immagino sia per prudenza. Lei che ha avuto una gran carriera forse nello stato in cui è ora sente un confronto rischioso con il pubblico». Non è d'accordo Gianluigi Gelmetti, il direttore d'orchestra: «Sul fatto vocale non sono d'accordo. La Dessì ha una forma vocale eccellente. E come uomo devo ammettere che mi piace. Un appuntamento con la Dessi io lo prenderei». Ci vuole una seconda domanda a Zeffirelli per far emergere le vere motivazioni dell’esclusione: «La Dessì è magnifica per fare Alice ma non più Violetta, non è più vicina alla mia concezione di Violetta -dice Zeffirelli - ho visto le Violette di questa produzione, molto vicine alla mia idea di Violetta, che non è certo una signora ben piazzata con un marito che la cura sempre. Mi piace pensare ad una Traviata giovane, una cosa di ragazzi. Questa è forse la più bella Traviata che ho fatto, anche di più di quella che feci con la Callas, mi emoziono nel vedere questi due ragazzi con una vera credibilità. Il mio giudizio alla Dessi non è all'artista ma al fatto che non mi dia la Violetta che ho nel cuore».

INSULTA GIORNALISTA E DIFENDE BERLUSCONI - Già prima del giudizio sulla Dessì, Zeffirelli aveva scaldato l’atmosfera con insulti pesanti, a una giornalista Livia Bidoli, del sito di recensioni www.GothicNetwork.org, che ora minaccia una denuncia. Il regista raccontava di una Traviata all'Opera di Amburgo, con la festa di Violetta ambientata in una casa di prostitute che, dietro una parete trasparente, si vedono fare il bidet, e ha concluso: «del resto sono puttane, hanno bisogno di lavarsi, sono lì per fare cose, un po' alla Marrazzo». A questo nome la giornalista ha replicato con indignata violenza che lo stesso vale per Berlusconi, che non è ammissibile continuare a dire queste cose, che bisogna farla finita. A Zeffirelli, che gli chiedeva chi lei fosse, la donna ha risposto di essere della stampa e di aver partecipato alla manifestazione di sabato “No B-Day”. Lui allora si è scaldato ancor di più: «Lei sta insultando un suo amico e una persona di valore». La risposta arriva: «Non cominciamo con questa storia – dice la giornalista - , allora anche come il caso Berlusconi, che ha un casino a casa sua. Stiamo in piena crisi di governo e c'è chi si fa i casini». A questo punto il regista ha perso la pazienza ed è passato agli insulti: «Questo è un teatro serio, vada via mascalzona, cretina, lei è una stronza, vada a fare in culo, lei non ha cittadinanza qui, non si deve permettere, Berlusconi è un amico mio è un uomo straordinario».


http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_dicembre_10/zeffirelli_furioso_deleo-1602135254443.shtml

lunedì 7 dicembre 2009

Concerto di Natale e Solidarietà in Vaticano


Dalla nostra inviata ClaudiaO.:
Venerdì 4 dicembre 2009, nella solenne cornice della Parrocchia di S. Anna in Vaticano, si è tenuto il 7° Concerto di Natale e Solidarietà, in occasione dell’80mo anno dalla fondazione dello Stato Città del Vaticano.
Presentato da PIPPO BAUDO, e presenziato da S. Eccellenza MONS. PAOLO SARDI, il concerto, a scopo benefico per la popolazione peruviana di Apurimac, ha avuto un ospite d’onore di tutto riguardo: DANIELA DESSI’ che, accompagnata al pianoforte dal Maestro CHRISTIAN MAGGIO, ci ha regalato momenti di forti emozioni e inteso trasporto.
Il concerto è stato diviso in due parti. La prima – corale – ha visto impegnati il Coro “La Rocca” di Altavilla Vicentina (in attività dal 1978) e il Coro “S. Michele Arcangelo” di Loreo (nato nel 2001), che hanno interpretato in maniera ottimale i più svariati pezzi natalizi – da DeMarzi a Mozart. La seconda parte – solistica – ha, invece, potuto sfoggiare il nome di ANDREA CASTELLO (buon baritono dalla voce sempre chiara e pulita, nonché organizzatore dello stesso concerto) e la vera protagonista della serata: DANIELA DESSI’.
La voce della Dessì, sempre sapientemente controllata, sempre dolce nei passaggi, ha da subito riempito l’intera Parrocchia di Sant’Anna, creando un’atmosfera solenne e allo stesso tempo aggraziata, come solo una grande artista riesce a fare. Applauditissima nel Domine deus di Vivaldi, è quindi passata al Vidit sum dallo Stabat Mater di Pergolesi, dove con misurata eleganza, senza mai eccedere e sempre regalando fortissime emozioni, ha proseguito su una linea di canto morbida, dai colori pastello, perfettamente a suo agio nello scenario della Parrocchia settecentesca. A concludere l’Ave Maria di Gounod, la cui dolcezza d’esecuzione e la delicatezza dei passaggi resi con estremo garbo, han commosso un pubblico molto partecipe.
A fine serata tutti gli ospiti intervenuti, e calorosamente ringraziati dalle autorità vaticane, ci hanno regalato, fuori programma, una bellissima interpretazione dell’Adeste fideles, magico augurio per il Natale oramai alle porte.

Programma della serata:
• Coro “La Rocca” di Altavilla Vicentina:
- MISSUS EST (Bouzugnac)
- PRESEPIO (DeMarzi)
- NOTTE SANTA (DeMarzi)
- S’ACCESE UN ASTRO IN CIELO (Haendel)

• Coro “San Michele Arcangelo” di Loreo (Rovigo):
- SALVE MATER (Jaeggy)
- AVE VERUM (Mozart)
- PASTORI (DeMarzi)
- TU SCENDI DALLE STELLE (De’Liguori)

• Andrea Castello:
- PIETA’ SIGNORE (Stradella)
- AGNUS DEI (Bizet)

• Christian Maggio:
- O MIO SIGNOR (Haendel)

• Daniela Dessì:
- DOMINE DEUS (Vivaldi)
- VIDIT SUM (dallo STABAT MATER, Pergolesi)
- AVE MARIA (Gounod)

mercoledì 2 dicembre 2009

"Turandot apre in maniera grandiosa la stagione monegasca"


Scrigno ideale, il Forum Grimaldi doveva accogliere almeno una volta l’ultimo capolavoro di Puccini che ha aperto in maniera così grandiosa la stagione del Principato, come lussuoso regalo offerto in occasione della Festa nazionale. Opera complessa, dal carattere monumentale e implacabile, dominata dalla schiacciante personalità del title-role (che appare alla duecentocinquantesima pagina dello spartito!), Turandot, la cui sagoma muta poi minacciosa, incombe da un'estremità all'altra dell'opera, non tollera l'approssimazione o la mediocrità. Occorre per questo vulcanico peplum giocare schietti la carta della super produzione, perfino del grand guignol. Ora che i registi traspongono, riattualizzano, modernizzano, tradiscono senza limite, lo spettacolo firmato originariamente da Chen Kaige per il Palau des Arts Reina Sofia di Valencia è un successo. Con, in più, questa costante abilità dell'arte di far vedere e comprendere, cioè di contribuire largamente alla credibilità psicologica e teatrale delle situazioni di questo crudele racconto, anche sanguinario, che si sfoglia allora come un sontuoso e colorato racconto esotico di fate, che ci fa accomodare nella prima classe di un favoloso, fantasmagorico viaggio in un Cina fuori dal tempo.

I costumi autentici (Chen Ton Xun) e le scene (Liu Qing), le luci poetiche, soprannaturali di Albert Faura rimandano anch'essi ai sogni. Siamo davvero in un manga sontuoso ed irreale, vitaminizzato dalla più inventiva musica del verista in capo Puccini.
Non si esce indenni, ma come storditi, dalla rappresentazione, tanto quello che compare sulla scena è di una fluidità, di una progressione drammatica costante, avvincente dall’inizio alla fine, con questa gestione delle masse degna dei migliori show “made in Broadway”. Anche le ultime pagine, che non sono di mano di Puccini (si percepisce con rimpianto come una carenza strutturale tra testo e orchestrazione), non sono mai sembrate così limpide.
Con i suoi impressionanti effettivi orchestrali e corali che conferiscono all’opera una grande potenza emozionale, noi non demordiamo: per Turandot servono delle grandi voci la cui ampiezza permetterà di cantare naturalmente, senza quegli sforzi che producono una perdita della qualità del canto e dell’organo.

Col suo timbro di bronzo, Ramaz Chikviladze, dà vita ad un imponente e degno Timur. Dei tre ministri, onorevoli come si addice a dei mandarini, uno dopo l’altro ammantati di broccati o di garze cremose, il Ping di Giorgio Caoduro e il Pang di Norbert Ernst fanno del loro meglio per non schiacciare Florian Laconi (Pong).

Specialista del ruolo un po’ ovunque sul pianeta, Sylvie Valayre, sbriga la sua parte con diabolica intelligenza. Dardeggiando brillantemente i suoi si e do, il soprano disegna altrove più una ragazzina capricciosa che una principessa altera, inaccessibile e nevrotica. Ci si aspetta un iceberg cinese, ma qui si ha un ghiacciolo… Peraltro proprio carino e da sgranocchiare…

La simpatica coppia (nella vita come sulla scena) Daniela Dessì-Fabio Armiliato è semplicemente entusiasmante, superlativa! Daniela Dessì, seducente nella sua spontaneità, con una bella padronanza degli acuti tenuti sul fiato, delinea una toccante Liù. Fabio Armiliato infine canta un Calaf con disarmante facilità. C’è tutto: bagliore solare del timbro, orgoglio e dolcezza, vicino al massimo al testo musicale e alle sue sfumature, generosità, raffinata musicalità, sincerità. Ecco un tenore della stirpe di Gigli, Corelli oppure altri Del Monaco!

Osando Puccini in una dimensione da cerimonia funebre, tragica, lunare, Jacques Lacombe rivela un nuovo Puccini! Da tanto tempo la finezza, la ricchezza orchestrale e corale dell’opera non venivano così sontuosamente esaltate. Alla testa della Philarmonique de Monaco (fantastica), dei cori di casa rinforzati dalla falange di Montpellier (dall’esemplare generosità), il direttore originario del Québec, ha donato una lettura spettacolare ma sempre rispettosa delle diafane sfumature d’una partitura magica, unica, soprannaturale. Domanda per un campione: “Qual è dunque quell’opera esotica contemporanea del Wozzek d’Alban Berg?”…

Christian Colombeau
La Théatrotèque, 23/11/2009


jeudi 19 novembre 2009(sur invitation du Palais)
dimanche 22 novembre 2009
mardi 24 novembre 2009 (Monaco-UNESCO Gala 60e anniversaire)
Monte-Carlo, Forum Grimaldi

TURANDOT

direction musicale: JACQUES LACOMBE
mise en scène: CHEN KAIGE

LA PRINCESSE TURANDOT: Sylvie Valayre
CALAF: Fabio Armiliato
LIU': Daniela Dessì
PING: Giorgio Caoduro
PANG: Norbert Ernst
PONG: Florian Laconi
L'EMPEREUR ALTOUM: Guy Gabelle
TIMUR: Ramaz Chikviladze
UN MANDARIN: Gianfranco Montresor

Choeur de l'Opéra de Monte-Carlo; Stefano Visconti
Choeur de l'Opéra national de Montpellier Languedoc Rousillon; Noelle Geny
Choeur d'enfant de l'Académie de Musique Ranier III
Orchestre Philarmonique de Monte-Carlo