Il debutto, come ricorda la stessa Daniela al momento di regalarci il primo bis, avvenne nel 1989 con Le Nozze di Figaro. Poi seguirono Così fan tutte (sempre 1989), Don Carlo (1992), Falstaff (1995), Les Contes d' Hofmann (1995), Adriana Lecouvreur (1999 e 2007), Madama Butterfly (2002 e 2004), Tosca (2003 e 2006) e Otello (2005)... Una vera e proprio liaison quindi quella con il Teatro alla Scala, che si sviluppa costante nell' arco di due decenni, toccando Opere cardine della storia del melodramma.
Il concerto di ieri sera, ghiotta occasione per un ritorno sul palcoscenico milanese dopo una troppo lunga assenza di quasi due anni, ci ha offerto la possibilità di conoscere un aspetto inedito dell' arte di Daniela Dessì grazie ad un programma incentrato sulla musica da camera francese ed italiana a cavallo tra XIX E XX secolo.
Nella prima parte, i languori malinconici delle arie di Fauré e Debussy sembrano nati appositamente per la voce di Daniela Dessì, il cui timbro quasi ambrato dona un retrogusto caldo, sensuale, morbido che perfettamente si sposa con la tipica "douceur" francese. Splendido, in questo senso, lo straziante abbandono dell' aria da L' enfant prodigue.
La seconda parte è invece dedicata a Puccini, di cui Daniela è oggi, senza ombra di dubbio, l' interprete per eccellenza grazie alla totale aderenza stilistica (accompagnata da una meravigliosa linea di canto) che esalta gli aspetti umani, direi quasi "colloquiali" delle creazione del Genio di Lucca, senza mai scadere in discutibili effetti veristi.
E qui sarebbe finito il concerto se... il Teatro non fosse esploso in ovazioni davvero da stadio, "costate" ben cinque (!!!) bis, perle una più brillante dell' altra, tutte cantate col cuore in mano: Porgi amor, Poveri fiori, O mio babbino caro, Tu che di gel sei cinta, Vissi d' arte. Ovvero Contessa, Adriana, Lauretta, Liù e Tosca... cinque donne, cinque indimenticabili eroine del Melodramma, racchiuse ed esaltate dalla magica arte di Daniela Dessì.
19 gennaio 2009
Teatro alla Scala
Recital di canto
soprano: Daniela Dessì
pianista: Marco Boemi
PROGRAMMA:
Gabriel Fauré
Après un rêve op. 7 n. 1
Automne op. 18 n. 3
Rêve d'amour op. 5 n. 2
Au bord de l'eau op. 8 n. 1
Chanson d’amour op. 27 n. 1
Claude Debussy
Nuit d'étoiles
Automne op. 18 n. 3
Rêve d'amour op. 5 n. 2
Au bord de l'eau op. 8 n. 1
Chanson d’amour op. 27 n. 1
Claude Debussy
Nuit d'étoiles
Beau soir
Paysage sentimental
Il pleure dans mon cœur
Romance
Da L’enfant prodigue
recitativo e aria di Lia
Giacomo Puccini
Mentìa l'avviso
Sole e amore
Sogno d’or
Terra e mare
Storiella d'amore
Morire?
Canto d'anime
BIS:
Wolfang Amadeus Mozart
da Le nozze di Figaro: Porgi Amor...
Francesco Cilea
da Adriana Lecouvreur: Poveri fiori...
Giacomo Puccini
da Gianni Schicchi: O mio babbino caro...
da Turandot: Tu che di gel sei cinta...
da Tosca: Vissi d' arte
Paysage sentimental
Il pleure dans mon cœur
Romance
Da L’enfant prodigue
recitativo e aria di Lia
Giacomo Puccini
Mentìa l'avviso
Sole e amore
Sogno d’or
Terra e mare
Storiella d'amore
Morire?
Canto d'anime
BIS:
Wolfang Amadeus Mozart
da Le nozze di Figaro: Porgi Amor...
Francesco Cilea
da Adriana Lecouvreur: Poveri fiori...
Giacomo Puccini
da Gianni Schicchi: O mio babbino caro...
da Turandot: Tu che di gel sei cinta...
da Tosca: Vissi d' arte
2 commenti:
It looks like la Dessi conquered La Scala again....bless! This is what the theatre needs after all the ridiculous drama it's been having lately.
I'm glad to know the audience behaved with utmost respect as this theatre is known to have such fickle minded critics that shows no mercy and can tear an artist apart. I'm also very pleased she did FAURÉ in the program....the richness of his music is simply beautiful and I'm sure Dessi was able to convey that emotional simplicity and did justice to his music. Well done!
"DANIELA DESSI' CONQUISTA LA SCALA CON PUCCINI
Con un deciso trionfo personale, ben cinque bis e un quarto d' ora di applausi totali, Daniela Dessì ha offerto lunedì alla Scala una sontuosa esibizione di «nobiltà» vocale... Quando iniziano i bis, è un crescendo di ovazioni. «Porgi amor», immacolata come un rimpianto; «Poveri fiori», tesa e fatale; «O mio babbino caro», commovente, con quegli accenti su «vorrei morir!» e lo stupendo sfumato finale; «Tu che di gel sei cinta», quasi eroica; e infine, «Vissi d' arte», accorata e interiore, misurano tutto il valore dell' artista...."
G.M.Benzig, Corriere della Sera; 21 gennaio 2009
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