mercoledì 26 agosto 2009
Iris ancor, ancor, dammi l' immenso ciel di tue carezze!
Era il 9 gennaio 1996 quando, al Teatro dell' Opera di Roma, la stagione venne inaugurata con un'opera sempre troppo poco eseguita vista l'indiscutibile levatura artistica e il suo inserirsi a pieno titolo nella temperie culturale italiana di fine '800, tanto affascinata dal Lontano Oriente e tutta in bilico tra Vero e Simbolo: Iris di Pietro Mascagni. Un cast d'eccezione, in cui Josè Cura era affiancato da Roberto Servile e Nicolai Ghiaurov, sotto la valida bacchetta di Gianluigi Gelmetti. La parte visiva era affidata alla raffinata genialità di Hugo De Ana e su tutti regnava Lei... la protagonista... probabilmente la migliore di Iris di allora, Daniela Dessì. Ed oggi? Ecco, è proprio Iris il personaggio che Voi fans chiedete a Daniela di riportare sulla scena, il vincitore, con il 39% dei voti, del sondaggio qui proposto "Tra i ruoli cantati entro il 2000, quale, secondo Voi, dovrebbe essere ripreso??". Certo è solamente un gioco ma chissà, magari qualcuno (la bella Daniela, qualche direttore artistico, la Ricordi che ha fatto uscire dal catalogo la registrazione di quelle memorabile serate...) leggendoci potrebbe perfino prenderci sul serio!
Per rinfrescarci la memoria:
"In pure stille, gaie scintille..."
"Visioni! Affanni! Angoscie!"
risultati sondaggio Tra i ruoli cantati entro il 2000, quale, secondo Voi, dovrebbe essere ripreso??
- Iris, 39% dei voti
- Lucrezia Borgia, 16% dei voti
- Maria Stuarda, 13% dei voti
- Fedora, 11% dei voti
- Margherita (Mefistofele), 7% dei voti
- Luisa Miller, 2% dei voti
- Vitellia (La Clemenza di Tito), 2% dei voti
- Contessa d' Almaviva (Le nozze di Figaro), 1% dei voti
- Donna Elvira, 1% dei voti
- Dolly (Sly), 1% dei voti
- Duchessa Elena (I Vespri Siciliani), 1% dei voti
voti totali: 68
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martedì 25 agosto 2009
FRANCESCA DA RIMINI finalmente in tv!!!
Venerdì sera all' 1:00 su Rai Uno verrà finalmente trasmessa la bellissima Francesca da Rimini registrata allo Sferisterio Opera Festival di Macerata nel 2004. Ricordo inoltre che, per chi non riuscisse a vederla, il dvd, pubblicato da Arthaus Musik, è disponibile nei migliori negozi di cd.
Buona visione!!!
FRANCESCA DA RIMINI
Tragedia in 4 atti di Gabriele D'Annunzio
Libretto di Tito Ricordi
Musica di Riccardo Zandonai
personaggi e interpreti:
FRANCESCA Daniela Dessì
PAOLO IL BELLO Fabio Armiliato
SAMARITANA Giacinta Nicotra
OSTASIO Giuseppe Altomare
GIANCIOTTO-GIOVANNI Alberto Mastromarino
GARSENDA Rossella Bevacqua
MALATESTINO Ludovit Ludha
SER TOLDO Francesco Zingariello
GIULLARE Domenico Colaiann
BIANCOFIORE Roberta Canzian
ALTICHIARA Francesca Rinaldi
ADONELLA Sabrina Modena
SMARAGDI Angela Masi
Orchestra Filarmonica Marchigiana; Maurizio Barbacini
Regia, scene e costumi: Massimo Gasparon
giovedì 6 agosto 2009
O divina bellezza! O sogno! O meraviglia!
Una vera e propria festa della Musica quella che si è consumata lo scorso venerdì al Gran Teatre del Liceu di Barcellona.
Come ultima recita della stagione, in una sala gremita in ogni ordine di posto, è andata in scena Turandot, capolavoro estremo di Giacomo Puccini. Volendo puntare all'eccellenza per donarci una serata di gala, le dirigenze del Teatro si sono rese artefici del ritorno di Daniela Dessì a vestire i panni di Liù. Un evento nell'evento, visto che la sua precedente performance nel ruolo risale al luglio 1996 (Macerata). Noi allora non c'eravamo, ma oggi sì. E ne siamo stati letteralmente rapiti. Una Liù pienamente (e finalmente...) lirica, che inebria per la pastosità della voce e commuove per la spontanea vena malinconica del timbro. Il fraseggio è come al solito magistrale per colori e sfumature e la salita agli acuti sicura e sempre timbrata (sentire il Si bemolle finale di "Signore ascolta..."). Nel secondo atto la catarsi diventa totale, giungendo ad un "Tu che di gel sei cinta" di bruciante drammaticità, ma sempre lontano da truci effettacci veristi. Un altro bersaglio totalmente centrato insomma, da accostare ai "must" della bella Daniela (Tosca, Adriana, Cio-Cio-San...) e da rivedere il prima possibile, magari nei prossimi appuntamenti di Monte-Carlo e Siviglia.
Al suo fianco un'altra creazione da dieci e lode: il Calaf di Fabio Armiliato. La voce rotonda e squillante arriva senz'ombra di fatica ad acuti spavaldemente squillanti, tanto in linea con l'impavido protagonista pronto a morire per una sconosciuta. Una delle prove pucciniane più ardue per il tenore, e Fabio la risolve splendidamente. Il "Nessun dorma" può essere veramente il manifesto di questo Calaf (e non a caso è il titolo scelto per il cd appena pubblicato, che racchiude tutte le pagine per tenore scritte dal Genio lucchese) così morbido e partecipe, senza sminuire però l'eroicità necessaria al temibile Si finale. Un trionfo, confermato dall'esplosione di applausi e "bravo!" che ha quasi costretto il Direttore a fermare l'esecuzione.
La temperamentosa Anna Shafajinskaia possiede certo la voce per Turandot, ma ad onor del vero dobbiamo sottolineare una pronuncia italiana più che perfettibile ed una difficoltosa tenuta del registro centrale necessario nell'ultimo atto.
Di pregio il resto del cast, in cui spiccano il sonoro Timor di Giorgio Giuseppini e il solido Mandarino di Philip Cutlip. Funzionali e divertenti i tre ministri.
Da ricordare la magistrale prova del Coro, mentre la direzione di Giuliano Carella, certo buon accompagnatore del palco, si fa notare per una frequente pesantezza sonora.
Per descrivere lo spettacolo di Nùria Espert il primo aggettivo che ci viene alla mente è: bello! E finalmente, dopo tanti allestimenti minimal-psicanalitici-grotteschi è una gioia per il cuore vedere l'Opera tornata alle sue origini: la ricerca della "maraviglia" barocca. Tutto, dalle sontuose scene di Ezio Frigerio, agli eleganti costumi di Franca Squarciapino, alle suggestive luci di Vinicio Cheli, inchioda lo spettatore alla sedia in una continua successione di impreviste apparizioni che ci trasportano dal livido Oriente del popolo e del Boia, alla luminosa regalità di Altoum e della sua corte. Era lo spettacolo creato per inaugurare, il 7 ottobre 1999, il nuovo Liceu ricostruito dopo l'incendio; ed ora, dieci anni dopo, viene fatto rivivere, complici i nostri Daniela e Fabio, nel migliore dei modi possibile... Grazie!
Gran Teatre del Liceu
31 de juiliol de 2009
TURANDOT
TURANDOT: Anna Shafajiskaia
LIU': Daniela Dessì
CALAF: Fabio Armiliato
EMPERADOR ALTOUM: Josep Altoum
TIMUR: Giorgio Giuseppini
PING: Gabriel Bermùdez
PANG: Eduardo Santamarìa
PONG: Vicenc Esteve Madrid
MANDARI': Philip Cutlip
Orquestra Simfònica i Cor del Gran Teatre del Liceu
direcciò musical: Giuliano Carella
direcciò d' escena: Nùria Espert
lunedì 3 agosto 2009
Norma viene... sul piccolo schermo!
Là... tra foreste vergini, di fiori profumate...
Grandi, avvolgenti fiammate proiettate sul velo che chiude alla vista il palco, si levano durante il preludio. Poi laggiù in fondo, una larva, una vision, ecco la protagonista, la fanciulla avvinta tra l’ amore per il padre e quello per Radamés, lo straniero che ama. Si apre così questa Aida che siamo corsi a vedere a Cagliari. Il motivo di tanto interesse ovviamente stava tutto nella protagonista, Daniela Dessì, che dopo le bagnate recite areniane di qualche settimana fa, porta la sua Etiope anche nella bella Isola. Questa volta, complice la buona acustica del Teatro, la prova ci sembra ancor maggiore rispetto a Verona. Restiamo ammaliati ogni volta dalla calda ambra di questa voce, corposa e suadente. E’ miracoloso come questa Aida imperiosa, dalla voce che inonda la sala e che, come fiume in piena, arriva ad inchiodarti alla poltrona, riesca poi a trovare le mezzevoci più dolci, il lirismo più struggente. A riprova di questo basterebbe ascoltare il Ritorna vincitor, in cui tutta la tensione drammatica della prima parte viene di lentamente smorzata in un Numi, pietà… letteralmente da togliere il fiato per dolcezza e partecipazione. Altro momento topico della recita è il finale, in cui Daniela stempera il sacrificio estremo dell’ Eroina in un caleidoscopio di ininterrotti pianissimi da manuale. Peccato che al suo fianco, in questo momento sublime, ci fosse il Radamès di Walter Fraccaro dall’ emissione costantemente musicale e dagli acuti non sempre a fuoco. Migliore la prova di Irina Mishura (Amneris) anche se confidiamo in un migliore approccio con la lingua italiana ed in una rifinitura del registro acuto, talvolta poco centrato. Angelo Veccia disegna un Amonasro decisamente villain, ma probabilmente funzionale ad una visione del personaggio, mentre ci è parso nel complesso degno di nota il Ramfis di Riccardo Zanellato. Discreto il resto del cast, ma altrettanto non ci sentiamo di dire per il coro, alquanto perfettibile. Piuttosto anonima la direzione di Asher Fisch, che si segnala per la costante tenuta in forte degli ottoni, creando effetti spesso al limite del bandistico.
Sul contestato allestimento, firmato da Stephen Meldcalf e di proprietà dello stesso Teatro Lirico, è meglio non soffermarsi troppo. Quello che disturba non è tanto l’ assenza di oro, geroglifici ed elefanti, quanto i veri e proprio passi falsi, come incentrare la scena del Trionfo sulla costruzione di carri armati , oppure come la scelta di trasformare, nel terzo atto, la protagonista in una doppiogiochista che inganna, disarma, porta volutamente al tradimento l’ amato (?) Radamès.
Serata non elettrizzante insomma, ma che grazie alla magia di un’ artista del calibro di Daniela Dessì diventa indimenticabile.
21 luglio 2009
Teatro Lirico di Cagliari
AIDA
personaggi e interpreti:
AIDA: Daniela Dessì
RADAMES: Walter Fraccaro
AMNERIS: Irina Mishura
AMONASRO: Angelo Veccia
RAMFIS: Riccardo Zanellato
IL RE: Rafal Siwek
UN MESSAGGERO: Gianluca Floris
UNA SACERDOTESSA: Sara Allegretta
maestro concertatore e direttore: Asher Fisch
regia: Stephen Medcalf
Orchestra e Coro del Teatro Lirico
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