lunedì 3 agosto 2009
Là... tra foreste vergini, di fiori profumate...
Grandi, avvolgenti fiammate proiettate sul velo che chiude alla vista il palco, si levano durante il preludio. Poi laggiù in fondo, una larva, una vision, ecco la protagonista, la fanciulla avvinta tra l’ amore per il padre e quello per Radamés, lo straniero che ama. Si apre così questa Aida che siamo corsi a vedere a Cagliari. Il motivo di tanto interesse ovviamente stava tutto nella protagonista, Daniela Dessì, che dopo le bagnate recite areniane di qualche settimana fa, porta la sua Etiope anche nella bella Isola. Questa volta, complice la buona acustica del Teatro, la prova ci sembra ancor maggiore rispetto a Verona. Restiamo ammaliati ogni volta dalla calda ambra di questa voce, corposa e suadente. E’ miracoloso come questa Aida imperiosa, dalla voce che inonda la sala e che, come fiume in piena, arriva ad inchiodarti alla poltrona, riesca poi a trovare le mezzevoci più dolci, il lirismo più struggente. A riprova di questo basterebbe ascoltare il Ritorna vincitor, in cui tutta la tensione drammatica della prima parte viene di lentamente smorzata in un Numi, pietà… letteralmente da togliere il fiato per dolcezza e partecipazione. Altro momento topico della recita è il finale, in cui Daniela stempera il sacrificio estremo dell’ Eroina in un caleidoscopio di ininterrotti pianissimi da manuale. Peccato che al suo fianco, in questo momento sublime, ci fosse il Radamès di Walter Fraccaro dall’ emissione costantemente musicale e dagli acuti non sempre a fuoco. Migliore la prova di Irina Mishura (Amneris) anche se confidiamo in un migliore approccio con la lingua italiana ed in una rifinitura del registro acuto, talvolta poco centrato. Angelo Veccia disegna un Amonasro decisamente villain, ma probabilmente funzionale ad una visione del personaggio, mentre ci è parso nel complesso degno di nota il Ramfis di Riccardo Zanellato. Discreto il resto del cast, ma altrettanto non ci sentiamo di dire per il coro, alquanto perfettibile. Piuttosto anonima la direzione di Asher Fisch, che si segnala per la costante tenuta in forte degli ottoni, creando effetti spesso al limite del bandistico.
Sul contestato allestimento, firmato da Stephen Meldcalf e di proprietà dello stesso Teatro Lirico, è meglio non soffermarsi troppo. Quello che disturba non è tanto l’ assenza di oro, geroglifici ed elefanti, quanto i veri e proprio passi falsi, come incentrare la scena del Trionfo sulla costruzione di carri armati , oppure come la scelta di trasformare, nel terzo atto, la protagonista in una doppiogiochista che inganna, disarma, porta volutamente al tradimento l’ amato (?) Radamès.
Serata non elettrizzante insomma, ma che grazie alla magia di un’ artista del calibro di Daniela Dessì diventa indimenticabile.
21 luglio 2009
Teatro Lirico di Cagliari
AIDA
personaggi e interpreti:
AIDA: Daniela Dessì
RADAMES: Walter Fraccaro
AMNERIS: Irina Mishura
AMONASRO: Angelo Veccia
RAMFIS: Riccardo Zanellato
IL RE: Rafal Siwek
UN MESSAGGERO: Gianluca Floris
UNA SACERDOTESSA: Sara Allegretta
maestro concertatore e direttore: Asher Fisch
regia: Stephen Medcalf
Orchestra e Coro del Teatro Lirico
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