"Se si va a teatro per opere e concerti, si dovrebbe riuscire a fissare, ogni volta, qualcosa in più dell’emozione: verificare se esiste il segno - o il disegno - di un’interpretazione; capire quando oltre all’attimo di esaltazione (se c'è) sopravvive qualcosa che resta: di solito l’arte è lì.
Questa possibilità viene da tempo offerta al pubblico dal soprano Daniela Dessì e dal tenore Fabio Armiliato. Quando si ha in sorte di ascoltarli - come è avvenuto l’altro ieri al Teatro Verdi di Busseto - ci si accorge che tecnica, stile, qualità vocali sono sì la base imprescindibile per un’interpretazione convincente, ma non sono l’asettico strumentario a cui essi si affidano per cantare.
Daniela Dessì e Fabio Armiliato hanno saputo andare oltre: si avverte in loro una tensione permanente e felice per caricare di senso - che non è semplicemente «effetto» - la parola scenica; ogni respiro, ogni pausa, si associano a una precisa responsabilità musicale; ogni sillaba si sposa alla nota con piena consapevolezza di non dover essere subordinata al «recitare» (cioè di non oggettivare una finzione), ma di dover «esistere» in quanto musica e dramma insieme: verità, in fondo. Concerto finale del Festival Verdi a Busseto: Daniela Dessì e Fabio Armiliato hanno interpretato arie e duetti da I Masnadieri, Macbeth, La forza del destino, Don Carlo, Otello, Aida. Valida, poi, l’idea di proporre trascrizioni cameristiche da Aida e Trovatore con Marco Boemi (pianoforte) Francesco Dessy (violoncello) e Felice Clemente (clarinetto). Armiliato ha sviluppato negli anni un’inattaccabile coerenza psicologica e drammatica - fatta di voce, musica e nessuno sconto su se stesso - per restituire con intensità e dettaglio il profilo di personaggi come Carlo Moor, Alvaro, Don Carlo. Un Armiliato struggente - a Busseto - in «Di ladroni attorniato» dai Masnadieri; elegiaco e afflitto in «O tu che in seno agli angeli» dalla Forza del destino; amaro e sincero - senza beceri retaggi emulativi - in «Dio, mi potevi scagliar» da Otello. Daniela Dessì: quella voce screziata di miele e diamante, quell'aristocratica naturalezza nel cantare come se il soffio perverso di Lady Macbeth o la purezza di Desdemona ti sfiorassero i capelli. Eccola dunque inedita e superlativa nell’aria «La luce langue» dal Macbeth, sospesa fra cupi dubbi e inique speranze. E ancora splendida in «Ritorna vincitor» (Aida), «Pace mio Dio!» (Forza del destino), destrieri sui quali da sempre cavalca divina. Acclamati i duetti «Io vengo a domandar grazia» (Don Carlo), «La fatal pietra» (Aida), «Dio ti giocondi o sposo» (Otello). Teatro gremito, serata febbrile di applausi, ovazioni e bis dalla Traviata. Giusto ciel, ecco che ci voleva a Busseto: la Dessì e Armiliato!"
Elena Formica, Gazzetta di Parma
venerdì 30 ottobre 2009
"Quando nel canto c'è l'arte" (recensione dalla Gazzetta di Parma)
Etichette:
Aida,
concerti,
Don Carlo,
I Masnadieri,
La Forza del Destino,
La Traviata,
Macbeth,
Otello
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
ARIE DI VERDI e PROFUMO DI MUSICA
Cari amici il giorno 26 ottobre ho partecipato con piacere ad uno dei
recital organizzati per il consueto Festival Verdi della città di
Parma.
Si trattava del recital di Daniela Dessì e Fabio Armiliato al Teatro
Verdi di Busseto.
Quest’anno il Teatro Verdi di Busseto, che ha visto nel corso dei
tempi bacchette importanti come Toscanini, Muti, durante il periodo
del festival, ha dedicato parecchie serate a recital e concerti
verdiani.
In queste serate si sono alternati artisti di fama internazionale che
hanno cantato le più famose arie verdiane.
Gli appuntamenti al Teatro Verdi di Busseto si sono conclusi in
maniera trionfale con il tanto atteso recital di Daniela e Fabio.
Il racconto:
Partendo da Milano alle 18.00 arrivo a Busseto in anticipo. Una
curiosità: una buona parte dei nomi delle vie di Busseto è dedicata a
musicisti. Via Leoncavallo, via Paganini, via Pergolesi, via
Donizetti, via Bellini e tanti altri …. per finire ovviamente in
Piazza Verdi dove campeggia la grande statua del Maestro e dove
risiede l’omonimo teatro.
A Busseto (come a Parma) nel mese di ottobre si sente il profumo della
musica. Tutto sembra dedicato a questa nobile arte, ai numeri del
cielo.
Persino i ristoranti….non bisogna dimenticare che siamo in Emilia….
Parcheggio dietro al teatro e già sento con piacere le voci degli
artisti che stanno provando. Passo in biglietteria a ritirare il
documento di entrata. Entro nel teatro ma, come dicevo, sono in
anticipo; con la consueta cordialità emiliana mi fanno accomodare
nell’ingresso anche se ancora non si potrebbe. Le persone dedicate
all’organizzazione sono in pieno fermento: c’è chi porta i vasi per
contenere i fiori della Dessì, chi cerca di aiutare gli operatori
della BBC per trovare una sistemazione opportuna per riprendere
l’evento. Intanto l’appuntamento si avvicina e l’ingresso si riempie
di spettatori in gran gala. Parecchi sono gli stranieri: giapponesi,
tedeschi, inglesi. E’ arrivato il momento di entrare. Mi accomodo nel
primo palco del secondo ordine, direi ad una decina di metri dagli
artisti: mai stato così vicino !!!
Inizia.
Il programma:
Busseto, Teatro Verdi
Lunedì 26 otobre 2009, ore 20.30
Soprano DANIELA DESSI’
Tenore FABIO ARMILIATO
Pianoforte MARCO BOEMI
Violoncello Francesco Dessy
Clarinetto Felice Clemente
Introduzione musicale:
D. Liverani: Terzettino dall’opera Il trovatore per clarinetto,
violoncello e pianoforte
G. Verdi: I masnadieri “Di ladroni attorniato”
G. Verdi: Macbeth “La luce langue”
G. Verdi: La forza del destino “La vita è inferno - O tu che in seno agl’angeli”
G. Verdi: Aida “Ritorna Vincitor”
Intermezzo musicale:
L. Mancinelli: Fantasia sull’opera Aida per violoncello e pianoforte
G. Verdi: Don Carlo “Io vengo a domandar grazia”
Intervallo
G. Verdi: La forza del destino “Pace mio Dio!”
G. Verdi: Otello “Dio ti giocondi o sposo”
G. Verdi: Otello “Dio, mi potevi scagliar”
Intermezzo musicale:
L. Bassi: Divertimento sopra motivi dall’opera Il trovatore per
clarinetto, violoncello e pianoforte
G. Verdi: Aida “La fatal pietra - O terra addio”
Bis:
G. Verdi: La traviata “Libiamo nei lieti calici”
G. Verdi: La traviata “Parigi, o cara”
Il commento musicale:
Risulta persino difficile commentare una simile serata dove
l’esecuzione di tutti i brani è stata ottima.
Sicuramente gli artisti non si sono risparmiati ricevendo un’autentica
ovazione che preludeva il bis.
In particolare segnalerei i classici:
La vita è inferno - O tu che in seno agl’angeli
Pace mio Dio!
La fatal pietra - O terra addio
Per il bis sono stati utilizzati brani de La traviata, in preparazione
per Roma a dicembre, che hanno coinvolto anche il pubblico che
sottovoce cantava con gli artisti.
L’uscita dal teatro:
Sicuramente esco contento dal piccolo e coinvolgente teatro Verdi di Busseto.
Nella piazza sembra di essere ritornati indietro di 150 anni, una
bella sensazione.
Un’altra curiosità: la piazza vicino alla piazza Verdi, che porta al
ristorante I due Foscari, si chiama Rossi……il destino…..
Un caro saluto.
Luca
Posta un commento